Pierpaolo Piccioli lascia la guida della Maison Valentino

Novità nel mondo della moda. Dopo 8 anni la Maison di moda Valentino e il suo direttore creativo Pierpaolo Piccioli hanno annunciato la decisione di porre fine alla loro collaborazione.

Dal 2016 ad oggi, Piccioli ha lasciato un’impronta indelebile nel percorso della casa di moda grazie alla sua visione innovativa.

“Sono grato a Pierpaolo per il suo ruolo di direttore Creativo e per la sua visione, impegno e creatività che hanno portato la Maison Valentino a quello che rappresenta oggi” Ha dichiarato Jacopo Venturini – CEO della Maison Valentino.

Anche il presidente Mohamed Rachid ha sottolineato l’importanza del contributo di Piccoli: “Estendiamo il nostro più profondo ringraziamento a Pierpaolo per aver scritto un capitolo importante nella storia della maison Valentino. Il suo contributo negli ultimi 25 anni lascerà un segno indelebile”.

Nel comunicato lo stilista ha dichiarato “Non tutte le storie hanno un inizio ed una fine, alcune vivono una specie di eterno presente che brilla di una luce intensa, così forte da non lasciare ombre. Sono stato in questa azienda per 25 anni, e per 25 anni sono esistito ed ho vissuto insieme alle persone che con me hanno intessuto le trame di queste storia bella che è mia e nostra”.

Restiamo in attesa di conoscere il suo successore.


Maison Margiela rivoluziona il concetto di moda nel Metaverso con le MetaTabi

Maison Margiela, guidata da John Galliano e appartenente al Gruppo OTB, si spinge oltre i confini della moda tradizionale per abbracciare il digitale con il lancio delle sue iconiche MetaTabi nel metaverso.

Le MetaTabi rappresentano un’importante evoluzione nel processo creativo della Maison Margiela, offrendo prodotti e esperienze accessibili attraverso il possesso di digital token. Queste particolari calzature caratterizzate dal design split-toe saranno disponibili in due edizioni esclusive: una versione ultra-limitata in bianco, composta solamente da 15 unità, e un’edizione limitata in nero, composta da 1500 unità.

Questo progetto è il risultato di una collaborazione con The Fabricant, una digital fashion house, supportato da Brave Virtual Xperience (BVX), una divisione del Gruppo OTB focalizzata sullo sviluppo di prodotti e progetti per il mondo virtuale o metaverso, e da Aura Blockchain Consortium, un’organizzazione non-profit che si impegna a stabilire nuovi standard nell’industria del lusso, puntando sull’innovazione, la trasparenza e la tecnologia blockchain.

Stefano Rosso, presidente di Maison Margiela e CEO di BVX, ha sottolineato l’importanza di integrare la tecnologia nel settore del lusso, evidenziando come l’innovazione sia cruciale per il progresso della moda. Questo progetto rappresenta la prima iniziativa Web3 di Maison Margiela che coniuga il mondo digitale con quello fisico, permettendo al brand di esprimere appieno la sua identità.

Kerry Murphy, co-fondatore di The Fabricant, ha aggiunto che con le MetaTabi si unisce tradizione e innovazione come mai prima d’ora

Con le MetaTabi, Maison Margiela non solo ridefinisce il concetto di moda nel metaverso, ma apre anche nuove prospettive per il settore del lusso, dimostrando come l’innovazione e la collaborazione siano chiavi per il successo nell’era digitale.


Intelligenza Artificiale nella Moda... Nuova opportunità di business o minaccia?

L’intelligenza artificiale sostituirà stilisti e modelli?

Colei che può immaginare shooting e campagne pubblicitarie, predice le tendenze, aiuta i clienti a fare shopping online e crea sfilate ad una frazione del tempo e del costo rispetto alla realtà. L’intelligenza artificiale non è più il futuro della moda: è il suo presente.

Una rivoluzione che apre nuove possibilità, ma che solleva anche paure…

Come cambierà il fashion system?

Capiamo prima di cosa si tratta: Si parla di “intelligenza artificiale” per indicare la capacità di una macchina di replicare alcune abilità proprie dell’essere umano come l’apprendimento, l’organizzazione del lavoro e la creatività.

Proprio l’ultimo punto è quello che suscita più perplessità per il sistema moda: gli stilisti saranno obsoleti? I software potranno lanciare tendenze, oltre che prevederle? E che ne sarà di fotografi e modelli?

Immagini generate con l’Intelligenza Artificiale dalla nostra redazione.

Moda e Tecnologia… un rapporto sempre piú stretto!

Nell’immaginario collettivo la moda è associata alla manualità, al genio, al saper fare, a mani esperte… dal disegno degli stilisti fino ai sarti, artigiani, orefici e pellettieri.
In realtà l’automazione è ormai parte integrante del processo, specialmente nelle produzioni su larga scala. L’avvento dell’intelligenza artificiale ha ulteriormente accelerato il processo. Programmi come ChatGPT (che simula una conversazione con un assistente virtuale) Dall-E e Midjourney (capaci di generare immagini) rappresentano solo l’ultimo capitolo di una storia più ampia: il rapporto tra moda e tecnologia.
Attualmente viene largamente utilizzata per individuare rapidamente le tendenze e orientare la produzione anticipandole preferenze dei consumatori, per gestire la supply chain in maniera più efficiente e ottimizzare la produzione.

Quando le aziende hanno iniziato a usare l’AI si è alzata un’ondata di dubbi e criticità. Nel 2023, Zalando ha iniziato a testare un “fashion assistant” che consigliava i clienti durante le sessioni di shopping con l’ausilio di ChatGPT. Nello stesso anno, il bot di OpenAI ha stilato il comunicato stampa della sfilata Autunno/Inverno 2023-24 di Marc Jacobs. Un conto sono le parole, però, un altro le immagini.
Per oltre un secolo, l’industria della moda e la fotografia hanno vissuto una storia d’amore indissolubile in un connubio economico e artistico. Oggi invece possiamo guardare un’immagine perfettamente realistica, ma che non è mai stata scattata e non è mai esistita.

Dalle simulazioni virali a vere e proprie campagne pubblicitarie il passo è stato breve.

Prada ha lanciato una campagna beauty realizzata con l’intelligenza artificiale: il fotografo Johann Besse ha immortalato alcune fragranze celebri del marchio – da Paradoxe a Amber Femme – per poi reinterpretarli con l’aiuto dell’intelligenza artificiale in “immagini con una percezione reinventata”.
I brand ci credono e vogliono lanciarsi in questa nuova avventura: basti pensare che nel 2018 il valore globale dell’intelligenza artificiale nella moda si stimava intorno ai 270 milioni di dollari e ora si prevede una crescita fino a 4,4 miliardi entro il 2027.
Zara e H&M sfruttano l’intelligenza artificiale per un’infinità di scopi che hanno a che fare con la catena di approvvigionamento, la previsione di trend futuri o la piena visibilità sull’inventario grazie a microchip installati nelle etichette di sicurezza dei vestiti per identificare dove si trovano determinati stili e taglie.

Un’altra grande rivoluzione che molte aziende puntano a implementare entro il 2025 è l’istituzione di “magazzini intelligenti”, dove i processi logistici sono gestiti principalmente da robot e software, avvalendosi quindi dei big data, di tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning.

Tutto molto veloce, utile, innovativo ma la creatività?

L’AI sostituirà la creatività umana?

Sarà in grado di soppiantare la mente umana? Sono preoccupazioni lecite, i dubbi sono forti, Levi’s per esempio ha annunciato di voler accostare ai modelli reali dei modelli iper-realistici generati con intelligenza artificiale entro la fine dell’anno, giustificandolo come un modo per sperimentare combinazioni tra varie fisicità e tratti estetici. Potremmo iniziare ad abituarci all’idea di un’AI impiegata come strumento al servizio del creativo, ma cosa succede quando iniziamo a sostituire le persone in carne e ossa, l’umanità di un volto, con l’Intelligenza Artificiale? Dove finiscono le lotte sulla diversità l’inclusione? Da che modelli verranno ispirate le nuove generazioni, se non riusciamo a capire se ci stiamo confrontando con qualcosa di reale o artefatto? Una persona creata con l’Intelligenza Artificiale rappresenta già, per sua natura, un qualcosa di “ideale” a cui il reale non può arrivare… il tutto suona come la trama di un film di fantascienza ma è più vicino di quanto crediamo!

Immagini generate con l’Intelligenza Artificiale dalla nostra redazione.

Marco De Vincenzo, direttore creativo di Etro, ha collaborato con la digital artist e prompt designer Silvia Badalotti per la realizzazione della campagna S/S 2024. Una serie di scene e quadri che rispecchiano l’idea di “nowhere”, luogo possibile con l’immaginazione, che ha ispirato la collezione.
Le immagini sono il frutto del dialogo tra due creativi e tra una creativa e la macchina, e che non sarebbe possibile senza uno solo degli attori coinvolti. Badalotti guida l’AI con input verbali, frutto della sua esperienza artistica e del percorso fatto con De Vincenzo, permettendo alla macchina di riprodurre il pensiero creativo in immagini. Anche VALENTINO per la collezione “Essentials”, si è affidato all’art director Tommaso Garner e al designer Vittorio Maria Dal Maso per una “AI-generated campaign” che rifletteva il rapporto tra uomo e macchina.

Come tutte le rivoluzioni tecnologiche, l’intelligenza artificiale apre nuovi e imprevedibili scenari, con pro e contro: da un lato ci sono costi minori, meno barriere all’ingresso e nuove possibilità creative, dall’altro ci sono posti di lavoro a rischio, confini etici da tracciare, norme giuridiche da definire.

Il dibattito è aperto: l’IA è solo uno strumento o ha il potenziale per essere autonoma? In ogni caso, è già una realtà con cui fare i conti: alla fine, come per ogni altra rivoluzione, probabilmente sopravviverà chi sarà in grado di adattarsi e non di resistere.
Ogni novità suscita sempre paure, ma siamo “generati” per adattarsi ai cambiamenti e modularci in base alle necessità, dovremo vedere l’innovazione come la nascita di nuove opportunità da prendere al volo…


Oscar 2024: Stili Stellari sul Red Carpet

Nella notte degli Academy Awards 2024, il film “Oppenheimer” di Christopher Nolan si è imposto come il dominatore assoluto, portando a casa sette Oscar, inclusi quelli per la regia e il miglior attore protagonista, conquistato da Cillian Murphy. Mentre Emma Stone festeggia il premio come miglior attrice con “Povere creature”, il film italiano “Io capitano” di Matteo Garrone ha subito una sconfitta contro il britannico “La zona d’interesse” di Jonathan Glazer.

L’atmosfera dei premi Oscar è sempre carica di emozione e attesa, ma una certezza rimane immutata: l’epica sfilata di stelle del cinema e i loro abiti sul red carpet. Quest’anno, l’evento si è svolto nell’ambito dell’Academy Red, tornando alle sue radici per catturare al meglio l’eleganza delle celebrità. Indipendentemente dal colore del tappeto, una cosa è chiara: attori, case di moda e stylist hanno dato il meglio di sé, dimostrando un impegno sorprendente nella ricerca di stile.

Scopriamo insieme i look più iconici della serata.

Credits: @louisvuitton @gettyentertainment via Instagram

Emma Stone, acclamata per il suo ruolo in “Poor Things”, ha incantato con un abito Louis Vuitton verde delicato, caratterizzato da un bustier con strascico e baschina, mentre Da’Vine Joy Randolph, premiata per il suo ruolo in “The Holdovers”, ha incantato con una creazione celeste sempre in Louis Vuitton, impreziosita da paillettes, strascico e sbuffi, evocando l’immagine di una fata madrina.

Anche Bradley Cooper ha stupito con un abito doppiopetto con pantaloni a zampa Louis Vuitton.

Credits: @theacademy @margotteliserobbie @americaferrera via Instagram

Margot Robbie, America Ferrera e Cillian Murphy hanno scelto Atelier Versace. Robbie ha optato per un abito in metal mesh lavorato a mano, con drappeggio tridimensionale dalla collezione autunno/inverno 2024, mostrando un look più sofisticato. Ferrera ha indossato un capolavoro su misura di metal mesh con scollatura scanalata, frutto di 400 ore di lavoro da parte di quattro sarti dell’atelier, abbinato a gioielli Pomellato. Murphy, premiato come miglior attore per “Oppenheimer”, ha indossato un impeccabile abito sartoriale su misura di tweed di lana con revers a contrasto in seta e pantaloni in lana mohair con fascia in seta.

Credits: @gettyentertainment via Instagram

Robert Downey Jr. ha sfoggiato un look chic total black di Saint Laurent.

Credits: @arianagrande via Instagram

Ariana Grande ha incantato in una nuvola rosa confetto di Giambattista Valli Couture, completando il look con gioielli Tiffany & Co.

Credits: @gettyentertainment via Instagram

Emily Blunt ha scelto un abito Schiaparelli Couture dalla collezione primavera/estate 2024, abbinato a gioielli Tiffany & Co.

Credits: @gettyentertainment via Instagram

Credits: @gettyentertainment via Instagram

Ryan Gosling ha optato per un ensemble di Gucci, mentre esibiva un look total pink durante la sua memorabile performance, già entrata nella storia, di “I’m just Ken”.

Credits: @dior via Instagram

Anya Taylor-Joy e Jennifer Lawerence hanno scelto Dior Haute Couture. L’abito di Anya Taylor ispirato al Venus Dress della collezione Haute Couture del 1949. Jennifer Lawrence ha indossato un elegante abito bustier a pois con ampia gonna.

Credits: @theacademy @gettyentertainment via Instagram

Lupita Nyong’o ha confermato il suo status di icona di stile indossando un abito personalizzato di Giorgio Armani Privé in seta celeste, impreziosito con perline e piume.
Zendaya, sempre in Giorgio Armani Privé, ha fatto brillare gli occhi di tutti con un abito in seta rosa antico, caratterizzato da una scollatura asimmetrica e un elegante motivo di palme ricamate, completato da gioielli Bulgari.

L’edizione degli Oscar del 2024 non solo ha celebrato i migliori nel mondo del cinema, ma ha anche offerto uno spettacolo di stili, dimostrando che l’eleganza e la creatività non conoscono limiti.


Focus Fashion Week FW 24/25

Milano e Parigi si fanno portavoce del ritorno ai valori di “libertà e gusto”

Ancora una volta la moda mette in campo messaggi importanti, Milano e Parigi protagoniste di vere rivolte silenziose…
Un ritorno ai valori, alla tradizione rivisitata in chiave contemporanea, al minimalismo formale unito alla ricerca attenta di dettagli luxury, per una donna sempre più consapevole e libera…
libera di scoprire e scoprirsi, sicura delle proprie scelte.

Miuccia Prada e Raf Simons ci riportano al passato incorporando frammenti di storia vissuta, delle allegorie di bellezza rese nuove, una storia d’amore con il passato che si ripropone ricca di gusto e contrasti chic.

Credits: @prada via Instagram

Gucci di De Sabato si fonda su una nuova coerenza: la realtà, arricchita da contrasti di colore, volutamente sbagliati da risultare profondamente perfetti. Contrapposto all’arcobaleno variopinto fa capolino una nuova nuance di verde chartreuse.

Credits: @gucci via Instagram

Il verde Bottega invece non è più quello iconico ma muta in nuance oliva da smorzare con toni neutri. Il rigore di forma dei capispalla si smaterializza in gonne morbide e leggere, un potente contrasto tra sogno e cruda realtà

Credits: @matthieu_blazy via Instagram

Una libertà urlata quella di Maximilian Davis per il suo esordio in Ferragamo presenza abiti tributo agli anni ’20 dove la moda era un modo per celebrare la libertà!

Anche Dior porta avanti con tenacia la propria battaglia e mixa forme classiche di fine anni ‘60 con dettagli street style… di nuovo una battaglia di liberazione dalle oppressioni.
Una moda per donne sofisticate ma avventurose

Credits: @ferragamo e @dior via Instagram

L’essenzialità evocativa e quasi mistica degli abiti di Anthony Vaccarello per Saint Laurent, un nuovo concetto di seduzione consapevole dove l’abito sartorialmente pensato non riesce a coprire ma accompagna, osanna e celebra la femminilità.Il fatidico ritorno al gusto pensato, alla leggerezza chic e ai dettagli sofisticati… per capi realizzati da mani esperte da tradizioni rese innovative, celebrando il “saper fare”.

Credits: @anthonyvaccarello via Instagram

Una moda per donne consapevoli di scegliere chi essere e come essere, una celebrazione di sentimenti e valori che diventano moda, da osannare e perseguire….

BENTORNATO BUON GUSTO!


Country & Town per la collezione
uomo FW 24/25 Fendi


Degaia sfila a Shangai

Degaia punta tutto su Shangai e presenta la collezione F/W 2020-21

Una scelta coraggiosa per il brand fiorentino, pronto ad andare controtendenza per lanciare un messaggio importante a tutte le imprese.

“È fondamentale non fermarsi affinché in questo momento di profonda difficoltà, tutte le imprese possano reagire con determinazione e forza”.

Decisione piena di coraggio, speranza e positività quella di Degaia che con l’occasione presenta la sua nuova collezione in pieno stile Sporty-Chic.
Tessuti Silver effetto metallico, fantasie classiche e intramontabili come il tartan e pied de puole dominano la collezione. Tutto questo senza mai abbandonale lo stile Luxury che da sempre caratterizza il brand.


MICAM 89

Si è appena conclusa a Fiera Milano la ottantanovesima edizione di MICAM, il Salone Internazionale della calzatura promosso da Assocalzaturifici.
Gli operatori che nei quattro giorni di rassegna hanno potuto scoprire le proposte dei 1205 espositori presenti (628 italiani e 577 stranieri).
Tra le novità che hanno riscosso gradimento ed interesse del pubblico, MICAM X, l’area che ha raccolto le proposte più innovative e tecnologiche.
Un ricco calendario di seminari e sfilate ha presentato agli operatori le nuove tendenze di mercato, tra correnti di stile, ricerca dei materiali, sostenibilità e futuro del retail.
La sostenibilità sociale e ambientale è stato uno dei temi chiave al centro di altre iniziative di successo quali The Garden, spazio dedicato al rispetto per l’ambiente e iKids Square che ha ospitato le Wonder Doll. Bamboline limited edition realizzate dall’artista Allison Hoffmann, sold out nei primi giorni di rassegna, il cui ricavato della vendita è stato devoluto per la raccolta fondi per i progetti di istruzione elementare in Malawi realizzati da Humana People to People Italia.
Presentano inoltre la nuova collezione F/W 2020-21 i brand fiorentini Amalfi e Valentina Rangoni totalmente Made in Florence.
Amalfi presenta la sua collezione Country chic con il ritorno alle classiche college per una donna comoda che non rinuncia all’eleganza.
Valentina Rangoni presenta nuove forme squadrate ispirate agli anni 90 con tessuti broc- cati e stampe cocco mitigati e vicini alle nuance che ricordano i colori della terra.
Fari puntati sul mondo della calzatura sportiva e outdoor con Players District, area dinamica caratterizzata da performance di professionisti dell’intrattenimento freestyle.
Ha suscitato inoltre l’attenzione dei visitatori lo spazio degli Emerging Designers che ha presentato le creazioni di 12 giovani nuovi stilisti selezionati da una giuria di esperti e Italian Footwear Start Up a cura di ICE e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e in collaborazione con Suitex International che ha selezionato otto aziende.
Grande interesse degli operatori e della stampa internazionale per l’annuncio della prima edizione di MICAM Americas in programma dal 17 al 19 agosto 2020 al Convention Center di Las Vegas. La rassegna, creata in partnership con Informa Markets, prende il posto di FN Platform come il più grande evento dedicato alla calzatura negli USA e sarà un nuovo punto di incontro per la comunità mondiale del calzaturiero.


MIU MIU presenta le sue Denim Icons

Miu Miu celebra i jeans, l’item più democratico e rivoluzionario di sempre, nella sua nuova capsule collection.
Denim Icons racchiude sei modelli di denim, ognuno dei quali ispirato al decennio in cui è stato creato e alla donna più famosa per averlo indossato. Sono sei le fashion icon scelte dal brand: Lauren Bacall, Brigitte Bardot, Françoise Hardy, Jane Birkin, Brooke
Shields e Kate Moss. Tutte bellissime, cool, indimenticabili e unite da una passione comune per i jeans.

Lauren è l’incarnazione degli anni ’40: realizzato in denim pesante blu scuro, ricorda il classico indumento da lavoro dall’aspetto grezzo e funzionale. Verso gli anni Cinquanta, la vita si fa alta: Brigitte è in denim scuro, tagliato alla caviglia per richiamare la linea del pantalone capri. Il denim bianco, a vita alta di Françoise, invece, evoca la giovinezza e lo spirito di emancipazione della cantante francese diventata celebre negli anni Settanta.

Lo spirito ribelle di Jane, lo stesso del Flower Power, ha ispirato un modello di jeans a vita bassa e flaire.
Il modello Brooke unisex in denim scuro, tanto amato negli anni ’80.
A concludere la serie, Kate, un paio di jeans mid blue ampi che sembrano rubati al guardaroba di lui, in puro stile Moss anni Novanta.
La capsule collection Miu Miu Denim Icons è già disponibile in selezionati negozi del brand. Per tutte le amanti dei grandi classici.


Banksy takes Franciacorta Outlet Village

Le opere di Banksy, lo street artist più famoso e misterioso del mondo sbarcano al Franciacorta Outlet Village, grazie alla collaborazione con la Galleria Deodato Arte dal 15 gennaio all’8 marzo 2020.

Il contesto non convenzionale come quello del Franciacorta Outlet Village offre l’opportunità a un pubblico vasto ed eterogeneo di aver accesso gratuitamente alla poetica e ai messaggi che emergono dalle opere dello street artist più noto al mondo.
Accattivante, ironica, autentica e accessibile. Queste sono le parole che rappresentano la mostra ‘Banksy takes Franciacorta’, contraddistinta da opere firmate in originale dall’artista e che ripercorre la storia del genio indiscusso di Banksy, a partire dai suoi primi lavori, raccontando le sue opere e le tematiche sociali espresse, senza dimenticare quel pizzico di ironia che è un tratto distintivo della sua arte.

Banksy utilizza infatti l’ironia per criticare il sistema dell’arte e la società, sviscerando temi molto forti a livello politico ed etico. Con la sua arte lo street artist vuole lanciare un messaggio di rivendicazione sociale, capace di arrivare a tutti in maniera immediata e diretta, senza filtro alcuno. In mostra circa 25 opere, tra cui Sale Ends e Grannies.